giovedì 7 ottobre 2010

Come può Nature pubblicare uno studio del genere?

La rivista Nature

Nel 1998 Nature ha pubblicato uno "studio", un sondaggio, in cui si chiedevano ai più "grandi" scienziati della National Academy of Science se credessero in Dio oppure no. Secondo questo "studio", solo il 7% dei "grandi" scienziati credeva in Dio, nel '98.
Vedo costantemente che gli atei pubblicano questo studio sui propri siti in continuazione. Ma hanno letto attentamente?
-Lo studio è stato condotto da un giornalista (Larry Witham) e da un insegnante di storia (Edward Larson), due atei dichiarati (diciamo pure anticlericali vecchio stampo) che contrappongono continuamente scienza e fede, un po' come facevano 300 anni fa (vedete pure le loro pubblicazioni)... Secondo voi, sono imparziali? E come possono capire (o decidere?) queste due persone quali sono i principali scienziati se non sono nemmeno uomini di scienza?
-Mentre tutti gli studi che compaiono su riviste di statistica vengono svolti facendo numerose domande ad almeno decine di migliaia di persone, lo "studio" di Nature è stato condotto su un campione di appena 400 persone (e nel NAS ci sono migliaia di iscritti, 400 sono veramente pochi), a cui sono state poste solo due domande...
-Con quale criterio hanno deciso chi è "grande" e chi no? Hanno fatto un test a tutti gli scienziati?
-Gli scienziati detengono la verità assoluta? A me sembra che loro non abbiano studiato all'università filosofia o teologia... Su Dio possono pronunciarsi, ma dovrebbero farlo alzando le mani...
Possiamo quindi considerare attendibile lo studio? Verso la fine dell'articolo, il presidente della National Academy of Science "attacca":
«Ci sono molti eccellenti membri di questa accademia che sono persone molto religiose, persone che credono nell'evoluzione, anche biologi».
E mentre gli atei sono, per questo "studio", al 72%, ecco che nel 2010 la Oxford University pubblica uno studio della sociologa Elaine Ecklund che ha intervistato i più importanti scienziati (1700 iscritti al NAS, più di quelli di Nature): il risultato è che solo il 30% di loro si dichiara ateo e solo il 15% crede che la scienza abbia escluso Dio. E i credenti? Intorno al 50%... Che conclusione ne dobbiamo trarre? Che gli scienziati atei siano pochi, contrariamente a quel che dicono Witham e Larson? Per me no: dobbiamo semplicemente capire che chi svolge questi sondaggi è in grado di pilotare con astuzia i risultati decidendo a chi fare le domande e come porgliele. Da qui la differenza abissale dei risultati. Per questo entrambi gli studi, per me, non vanno presi in considerazione, né sfoggiati come verità assolute con lo scopo di screditare il "nemico".
Poi, ovviamente, ognuno fa quello che vuole, crede a quello che vuole e mostra quello che vuole... È il gioco delle parti, in questo caso retto dal principio di autorità...
Io, personalmente, non penso che gli scienziati credenti siano solo al 7%...

FONTI:
-Studio di Nature - Sito di Sthephen Gold
-Larry Witham -Sito di Larry Witham
-Edward Larson - Wikipedia
-Studio della Oxford University - Oxford University Press
-Elaine Ecklund - Sito di Elaine Ecklund